mercoledì 22 novembre 2006

Una fioriera vuota...

...come riempirla? L'inverno è il periodo in cui è più difficile avere dei bei vasi fioriti, dato che la scelta di piante resistenti al freddo è limitata.

Le specie fiorite più frequentemente proposte sono le pansè, i ciclamini e le bulbose. Queste ultime danno dei risultati estetici molto validi, ma limitati nel tempo: per molte settimane il vaso resta spoglio, per molte altre è occupato dal fogliame, non sempre interessante. Per questo motivo è consigliabile abbinare i crochi, i tulipani e le altre bulbose primaverili a specie decorative per periodi più lunghi.
Sia le viole del pensiero che i ciclamini sono un buon investimento: se trattati bene fioriscono ripetutamente da adesso fino a maggio e a volte giugno, a seconda della posizione in cui si trovano e dell'andamento delle temperature primaverili.

fioritura ciclaminiLe viole sono disponibili in tantissime combinazioni di colore, con o senza cuore scuro, dal bianco puro al bordeaux quasi nero, sia mignon che classiche. I prezzi sono molto contenuti, quindi si prestano bene a riempire anche spazi molto ampi. Unico neo è la sensibilità ad alcune malattie fungine, che possono portare al deperimento rapido dell'intera pianta, e a insetti succhiatori della linfa, come gli afidi, che si sviluppano in quantità se le piante non si trovano nelle condizioni ideali: per esempio se sono state troppo concimate, o se si trovano in una zona troppo all'ombra.

I ciclamini costano un po' di più, ma soprattutto le varietà a fiore piccolo si dimostrano molto resistenti. Basta non pretendere di ospitarle dentro casa, dove deperiscono rapidamente a causa delle temperature troppo elevate. La cosa migliore è posizionarli su un davanzale esterno, anche all'ombra, e ammirarli attraverso i vetri. La fioritura è molto abbondante, nei colori del bianco, del rosa e del rosso. In linea di massima, con l'estate il tubero va in riposo; a settembre, riprendendo le irrigazioni, dovrebbe ributtare, ma a volte può non avere le risorse sufficienti per farlo. Non resta che progettare un nuovo acquisto, trattando il ciclamino come una annuale.
 
A primavera potrà capitarvi invece di notare la formazione dei frutti e dei semi: dal fiore si forma una capsula tondeggiante che una volta raggiunta la maturità si apre liberando i semi. Perché non provare allora la coltivazione? Pulite i semi e lasciateli asciugare; verso settembre seminateli in una vaso che terrete all'ombra, e annaffiate regolarmente. La germinazione è lenta, quindi non scoraggiatevi: passeranno alcune settimane prima di veder spuntare una timida e inconfondibile fogliolina cuoriforme. Senz'altro le piante nate così potranno riservare delle sorprese, quanto al colore dei fiori; basta avere molta pazienza, perché per la prima fioritura ci sarà da aspettare qualche anno... Ecco così spiegato anche il motivo della differenza di prezzo fra le viole, che fioriscono già al primo anno di vita, e i ciclamini.


Buona coltivazione, e non abbiate paura di sperimentare!


Per altre informazioni sul ciclamino, vedete su wikipedia questa pagina e questa, dove abbiamo contribuito anche noi. Segnaliamo anche un sito ben fatto, a cura di un vivaista.

mercoledì 8 novembre 2006

Autumnia

Segnaliamo per il prossimo fine settimana la fiera "Autumnia - agricoltura, alimentazione, ambiente", che si svolgerà a Figline Valdarno.
La manifestazione prevede la presenza di stand in piazza Marsilio Ficino e nel centro storico, dove verranno esposti dalle aziende i prodotti tipici del Valdarno. L'orario della fiera è: sabato 11, dalle 11 alle 21; domenica 12, dalle 9 alle 21.  L'ingresso e il parcheggio sono gratuiti.
Per informazioni: Comune di Figline Valdarno (Firenze), tel 055  91 25 213

Corsi


L'inizio dei corsi è stato spostato per motivi tecnici ai primi di dicembre,  quindi se vi interessano avete tempo fino al 27 novembre per iscrivervi!

domenica 1 ottobre 2006

Corsi autunno 2006

Sede dei corsi: Stazione di Confine – v. Attavante 5, Firenze (zona Ponte a Greve).

Contatteci per maggiori informazioni!




L'Arte del fiore

Il corso vuole avvicinare al mondo dei fiori e dell'arte della decorazione floreale chiunque voglia ampliare le proprie conoscenze e voglia imparare qualcosa per rendere bella e colorata la vita di tutti i giorni.
Si richiede un numero minimo di partecipanti (5 allievi) ed uno massimo (25 allievi) per assicurare a tutti attenzione e partecipazione.
La durata del corso è di 10 lezioni di 1,5 ore ciascuna.
Quota di partecipazione: 80 €.


Calendario delle lezioni - Lunedì ore 21 – 22,30.
30/10 – 6/11 – 13/11 – 20/11 – 27/11 – 4/12 – 11/12 – 18/12 – 8/1 – 15/01





Un mondo tutto bio

Negli ultimi anni si sono alternati gli allarmismi per casi di frode alimentare e per nuove malattie legate al consumo di alimenti. Questo corso mira a fornire una corretta informazione su quanto riguarda il settore agricolo, sui diversi metodi di produzione, e sulla loro applicazione pratica per la coltivazione di un piccolo orto.
Si richiede un numero minimo di partecipanti (5 allievi) ed uno massimo (25 allievi) per assicurare a tutti attenzione e partecipazione.
La durata del corso è di 8 lezioni di 1,5 ore ciascuna.
Quota di partecipazione: 70 €.



Calendario delle lezioni - Martedì ore 21 – 22,30.
31/10 – 7/11 – 14/11 – 21/11 – 28/11 – 5/12 – 12/12 – 19/12

Murabilia 2006

Per chi ci ha visto e per chi non c'era... ecco alcune foto delle trenta varietà di pomodoro che abbiamo esposto a Lucca.


Il nostro tavolo prima dell'assalto  (!) dei visitatori

Alcune varietà.


E un esempio di cosa può capitare se ci si distrae: dal Black Prince (a sinistra) si è avuta una prima generazione ibridata che a sua volta ha prodotto una progenie incredibilmente variegata...(i pomodori sono al colore di maturazione).



Qui trovate molte informazioni sul pomodoro e sulla sua coltivazione, per iniziare a progettare l'orto del prossimo anno...

venerdì 21 luglio 2006

S.O.S verde


irrigatore


Siamo nel pieno della canicola estiva e chi può se ne va giustamente in ferie. Ci auguriamo che vi siate preoccupati dei vostri animali domestici, appurando per tempo se potranno accompagnarvi in vacanza; in alternativa avrete senz'altro trovato loro una sistemazione adeguata. E le vostre piante? Ci avete pensato? Spesso siamo così presi dai preparativi per la partenza che solo all'utlimo minuto ci ricordiamo di loro. Spesso ci affidiamo alla buona sorte (magari piove...) o confidiamo nella loro resistenza.
In realtà solo pochissime piante sono capaci di sopravvivere alle temperature estreme dei nostri balconi senza apporti di acqua: non fate l'errore di pensare "sì, ma sono piante grasse... ma le aromatiche non vogliono tanta acqua..." appunto: non vogliono tanta acqua, ma un po' sì! Specie che in piena terra resistono tranquillamente, se si trovano in vaso in pieno sole e magari su un balcone esposto a sud possono seccare in breve tempo. Non bisogna sottovalutare la forza dei raggi solari: anche le piante possono scottarsi: sulle foglie appaiono vere e proprie bruciature, mentre sulle piante grasse si formano zone secche e infossate che resteranno così per sempre.


Cosa fare quindi? Prima di tutto raggruppate le vostre piante all'ombra o nella zona meno calda (non vicino al muro dove batte il sole per tutto i l pomeriggio, per intendersi). Non lasciate le piante dentro casa con le serrande abbassate: la mancanza di luce farebbe cadere e ingiallire le foglie. MAI spostare al sole piante che fino ad ora stavano all'ombra: lascietele dove sono, anche se vi complica l'organizzazione. Poi, munitevi di un mini impianto di irrigazione: lasciate perdere i gel che dovrebbero assorbire acqua per poi cederla gradualmente, perché se fa troppo caldo e la terra si asciuga velocemente non funzionano come dovrebbero. E anche il sistema della bottiglia di plastica, riempita d'acqua e inserita rovesciata nel terreno, funziona poco: teoricamente, l'acqua dovrebbe scendere lentamente attraverso il tappo forato a bagnare la terra; purtroppo nella bottiglia si forma il vuoto e l'acqua scende solo finché non prevale la pressione interna alla bottiglia. Se state via una settimana o più troverete le piante secche e l'acqua ancora nella bottiglia.


Funzionano molto bene e sono abbastanza economici i coni in terracotta; alla base più larga è collegata una parte in plastica dalla quale parte un sottile  tubicino. Munitevi di un contenitore abbastanza grande e riempitelo d'acqua; le diverse parti devono essere immerse e assemblate sott'acqua, perché non rimanga aria all'interno. Il cono si affonda nel terreno del vaso mentre il tubicino, appesantito all'estremità, resta nell'acqua; man mano che la terra si asciuga l'acqua viene richiamata attraveso i pori della terracotta; attraverso il tubicino l'acqua riempie il cono e passa nella terra. Poichè serve un contenitore aperto e pieno d'acqua è necessario avere l'accorgimento di coprire con una retina l'imboccatura, altrimenti metterete su un allevamento di zanzare. La cessione è graduale, in base al fabbisogno delle vostre amate, e costante. Si possono mettere più tubicini a pescare dallo stesso contenitore, basta organizzare un po' lo spazio, ovviamente senza creare dislivelli eccessivi fra vasi e "serbatoio" d'acqua. 
Chi ha un po' più di disponibilità economica può optare per un vero e proprio impianto di irrigazione casalingo: bastano alcuni tubi muniti di gocciolatori e una presa d'acqua, e per i più precisi una centralina che ne regoli l'apertura. In tutti i casi non è male fare una prova qualche giorno prima della partenza, in modo da tarare al meglio l'impianto e verificare eventuali malfunzionamenti. Soprattutto per un giardino di medie dimensioni l'impianto di irrigazione è un investimento non solo per l'estate, perché garantisce un approvvigionamento idrico ideale in qualunque momento, evitando inoltre di sprecare un bene limitato come l'acqua potabile.


Per chi abita a Firenze e dintorni e ha un giardino, o un orto, da annaffiare durante la propria assenza, può contattarci per usufruire del nostro servizio di annaffiatura estiva: verremo a fare un sopralluogo e vi faremo un preventivo gratuitamente.
Se avete poche piante sul vostro balcone o in casa, potete invece affidarcele: ve le restituiremo in forma al vostro ritorno!
Nel caso invece vogliate approntare un picccolo impianto di irrigazione, potremo aiutarvi a realizzarlo.



Non lasciate seccare il vostro verde!

giovedì 13 luglio 2006

Il gigante a tre teste

Recentemente nell'Orto botanico di Bonn, in Germania il fiore più grande del mondo (Amorphophallus titanum) ha sorpreso ancora una volta tutti dando alla luce tre fiori dallo stesso tubero alti rispettivamente 260, 222, 166 centimetri. La cosa è di per sè straordinaria perchè fiorisce una volta sola nella sua vita e difficilmente in cattività, anche se era già successo ai Kew Gardens di Londra, a Monaco, a Miami, ed anche all'Orto Botanico di Firenze, il 17 giugno 2002.  L'Amorphophallus titanum è un'aracea, scoperta dal botanico fiorentino Odoardo Beccari il 6 agosto 1878 a Sumatra, ha un tubero di circa 1 metro di diametro, una foglia che sembra una palma alta 2 metri e un fiore formato da una spata rossa con al centro uno spadice eretto marrone alla cui base ci sono i fiori veri e propri, maschili e femminili che producono frutti simile a olive rosse.

martedì 11 luglio 2006

Civiltà Contadina



Segnaliamo un'iniziativa di Civiltà Contadina, associazione che si occupa della salvaguardia della biodiversità, dei semi delle antiche varietà e delle tradizioni contadine.
Perché è così importante preoccuparsi delle varietà antiche? In effetti nuove razze delle specie che ci forniscono cibo vengono continuamente selezionate , alla ricerca di varietà sempre "migliori" rispetto alle precedenti.  La selezione della varietà migliore un tempo avveniva su scala locale, attraverso il reimpiego di parte della produzione come semente per l'anno successivo. Attualmente avviene invece su larga scala, e poche varietà che si sono dimostrate produttive nelle migliori condizioni vengono proposte ovunque.  Ciò ha portato da un lato all'aumento della produzione, grazie anche all'impiego di dosi consistenti di concimi, fitofarmaci, irrigazione; dall'altro ha portato all'abbandono della selezione locale. Dov'è il problema?  Il fatto è che una volta perso, il patrimonio genetico non si recupera più.  E se in futuro ci servisse una pianta con determinate caratteristiche  per far fronte a un problema di coltivazione, sarebbe molto più difficile riuscire a ottenerla.

In proposito alle leggi che regolano la vendita, la riproduzione, lo scambio e l'utilizzo dei semi delle varietà di ortaggi e piante non più iscritte negli elenchi ufficiali, Civiltà Contadina promuove una petizione on line per richiedere una maggiore attenzione alle problematiche relative.
Citiamo dal loro sito, che vi consigliamo di visitare



"La regolamentazione del movimento dei semi che si applica in Italia, la stessa per tutte le nazioni europee, mette praticamente fuorilegge ogni seme non iscritto ai registri delle varietà ammesse alla vendita istituiti fin dal 1970. Ma con il passare degli anni dalla istituzione di questi registri, le leggi sono gradualmente diventate più restrittive al punto da non permettere nemmeno lo scambio gratuito di semi fra produttori. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 9 maggio 2001 rende in effetti impossibile ogni cessione o movimento di semi non registrati; mentre il trattato UPOV91 intacca il diritto di risemina dell'agricoltore, ovvero il privilegio che l'azienda agricola ha di riseminare traendo seme da una parte dei propri raccolti."



Qui la pagina relativa alla petizione.

venerdì 23 giugno 2006

Giardini in Toscana


Mostra di fotografie di Massimo Listri


17 Giugno – 16 Luglio 2006


Palazzo Medici Riccardi


via Cavour 3, Firenze


Nella bella cornice di Palazzo Medici Riccardi, che si trova nel caotico centro di Firenze, si tiene in questi giorni una mostra sui giardini toscani. Le belle foto di Massimo Listri sono accompagnate dai testi di Mariella Zoppi, assessore alla cultura della Regione Toscana; insieme ripercorrono la storia del giardino toscano dal 1400 a oggi, in un percorso evocativo di atmosfere verdi: dai più noti (il Giardino di Boboli, il Giardino Torrigiani di Firenze, quello del Palazzo Piccolomini di Pienza), a quelli aperti solo in poche occasioni (Villa La Pietra, ancora a Firenze), a quelli moderni (il Giardino dei Tarocchi e quello di Daniel Spoerri, a Capalbio e a Seggiano).


Un tour virtuale capace di buoni spunti per programmare qualche visita ai giardini più rappresentativi della nostra Regione.


La mostra è aperta tutti i giorni tranne il mercoledì, con orario 9.00 – 19.00. Il biglietto d'ingresso è di 5 € e permette di vedere, oltre alla mostra, il giardino e il palazzo. Già che ci siete, merita decisamente una visita la Cappella con gli affreschi di Benozzo Gozzoli, al primo piano.


Il libro fotografico - catalogo della mostra è in vendita a 48 €.


Link ufficiali:




Per arrivare, dalla Stazione FS di Santa Maria Novella:

  • a piedi, non è troppo distante;

  • oppure noleggiando una bici (c'è una rastrelliera poco lontano dal Palazzo);

  • oppure con un autobus delle linee che collegano piazza Stazione e piazza San Marco (1, 17, 6 le più frequenti).

martedì 20 giugno 2006

Euroflora 2006


Per piacere e per lavoro frequentiamo diverse fiere e manifestazioni durante l'anno.
Merita senz'altro una segnalazione Euroflora, che si è tenuta a Genova dal 21 Aprile al 1 Maggio. Numerosi articoli sono usciti sulle riviste del settore, prima e dopo l'evento. Si tratta infatti di un vero e proprio evento, perché è ricchissima, curata nei dettagli e ha cadenza quinquennale. Andare a visitare Euroflora vuol dire concedersi una, o meglio due, giornate di full immersion nel mondo vegetale; ve ne parliamo per raccontarvi come ci è sembrata e per farvi venire voglia di andare a vedere la prossima edizione.



Aperta a tutti, è adatta anche a chi fatica a distinguere un limone da un cactus: chi non è bravo a riconoscere le piante ha potuto godersi la spettacolarità degli allestimenti, e volendo, ha potuto imparare qualche nome in più, visto che buona parte delle piante era dotata di cartellino con nome e cognome botanici. Chi invece può dirsi ferrato nella materia, ha apprezzato anche la presenza di piante insolite e rarità, disseminate nei vari allestimenti.



Un fiume di azalee... e un'azalea dal fiore a forma di stella.


La manifestazione era ospitata nei padiglioni della Fiera di Genova. La struttura a base circolare del palasport aveva come cuore un grande fuoco d'artificio composto da azalee.


Ai lati due cascate, una punteggiata da grandi agrumi e l'altra contornata da una foresta pluviale. Fianco a fianco si potevano trovare cactus e orchidee, carnivore e gerani; un bell'arco di rami intrecciati con fiori di Anturio, e una star abbondantemente pubblicizzata, il Wollemi pine, conifera data per estinta e invece recentemente ritrovata. 


Altri stand ai piani superiori, ancora piante ma anche prodotti editoriali e varie organizzazioni. Erano esposti i progetti concorrenti per il premio a tema “Un giardino per sognare”, realizzati nello spazio a fianco del palasport, sotto la tensostruttura.


Molti degli studi comprendevano letti stravaganti, altri erano più originali, ma tutti erano di alto livello. Il vincitore del concorso era forse il più particolare, un cubo arancione che come una camera oscura proponeva prospettive alternative e illusorie sul giardino.



Un padiglione era dedicato alle composizioni floreali, e qui è da segnalare lo stand dell'organizzazione dei fioristi che hanno curato l'addobbo e tutti gli allestimenti verdi delle Olimpiadi invernali di Torino (Fiori Sci): solo leggendo le testimonianze di chi ha passato intere nottate a confezionare mazzolini per le premiazioni, ci si rende conto in parte dell'enorme lavoro dietro le quinte.



Nel padiglione C altri allestimenti, i più grandi quelli della Regione Toscana e della Regione Lombardia; una cascata molto scenografica, collezioni di pelargoni profumati e una di glicini veramente notevoli.




A contorno di tutto questo uno spazio dedicato alla casa e alla cura del giardino e un mercato verde dove acquistare souvenir vegetali, oltre allo spazio all'aperto che ospitava fra gli altri Bolzano, Merano, Milano e le loro particolari scenografie verdi.









Per chi non era ancora sazio di bellezze non c'era che l'imbarazzo della scelta: oltre alla città, che merita comunque una visita, e alle mostre e manifestazioni organizzate appositamente nel periodo della Fiera, sono numerosi i giardini storici ricchi di attrattive. Vi lnvitiamo a esplorare il nostro album, dove potete vedere altre foto di Euroflora.