martedì 11 luglio 2006

Civiltà Contadina



Segnaliamo un'iniziativa di Civiltà Contadina, associazione che si occupa della salvaguardia della biodiversità, dei semi delle antiche varietà e delle tradizioni contadine.
Perché è così importante preoccuparsi delle varietà antiche? In effetti nuove razze delle specie che ci forniscono cibo vengono continuamente selezionate , alla ricerca di varietà sempre "migliori" rispetto alle precedenti.  La selezione della varietà migliore un tempo avveniva su scala locale, attraverso il reimpiego di parte della produzione come semente per l'anno successivo. Attualmente avviene invece su larga scala, e poche varietà che si sono dimostrate produttive nelle migliori condizioni vengono proposte ovunque.  Ciò ha portato da un lato all'aumento della produzione, grazie anche all'impiego di dosi consistenti di concimi, fitofarmaci, irrigazione; dall'altro ha portato all'abbandono della selezione locale. Dov'è il problema?  Il fatto è che una volta perso, il patrimonio genetico non si recupera più.  E se in futuro ci servisse una pianta con determinate caratteristiche  per far fronte a un problema di coltivazione, sarebbe molto più difficile riuscire a ottenerla.

In proposito alle leggi che regolano la vendita, la riproduzione, lo scambio e l'utilizzo dei semi delle varietà di ortaggi e piante non più iscritte negli elenchi ufficiali, Civiltà Contadina promuove una petizione on line per richiedere una maggiore attenzione alle problematiche relative.
Citiamo dal loro sito, che vi consigliamo di visitare



"La regolamentazione del movimento dei semi che si applica in Italia, la stessa per tutte le nazioni europee, mette praticamente fuorilegge ogni seme non iscritto ai registri delle varietà ammesse alla vendita istituiti fin dal 1970. Ma con il passare degli anni dalla istituzione di questi registri, le leggi sono gradualmente diventate più restrittive al punto da non permettere nemmeno lo scambio gratuito di semi fra produttori. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 9 maggio 2001 rende in effetti impossibile ogni cessione o movimento di semi non registrati; mentre il trattato UPOV91 intacca il diritto di risemina dell'agricoltore, ovvero il privilegio che l'azienda agricola ha di riseminare traendo seme da una parte dei propri raccolti."



Qui la pagina relativa alla petizione.

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